“L’assistente in famiglia”

Progetto approvato nell’ambito del Piano di Zona distrettuale per la Salute e il Benessere Sociale – Distretto Rimini Nord – gestito dalla Cooperativa sociale Madonna della Carità.

 

Il tema dell’anziano e della sua tutela merita grande attenzione ed esige l’attuazione di strategie differenziate che tengano conto dell’aumentato bisogno di assistenza domiciliare sia in relazione alla diminuita capacità di cura all’interno della famiglia, che alle inferiori risorse finanziarie del territorio.

Il progetto “L’assistente in famiglia”, mettendo in rete diverse professionalità e competenze, delinea un ponte di collegamento tra i servizi pubblici (in particolare gli Sportelli Sociali e i Servizi per gli Anziani dei Comuni del Distretto Rimini Nord), le famiglie del territorio e le assistenti familiari.

Il progetto si inserisce nell’ambito della programmazione sociale di zona del Comune di Rimini e la sua finalità principale è quella di supportare la persona non-autosufficiente (in particolare l’anziano) nella propria abitazione, di permettere alle famiglie l’individuazione dell’assistente domiciliare più rispondente alle loro esigenze, di assicurare la conoscenza e l’utilizzo di tutte le misure di tutela giuridica oggi disponibili, di indicare gli strumenti necessari per orientarsi sul territorio e migliorare così le proprie condizioni di vita.

 

Il servizio è a disposizione dal lunedì al sabato mattina e viene effettuato in alcuni Comuni del territorio distrettuale di Rimini Nord e dell’Alta Valmarecchia.

Tutti i punti di ascolto diffusi sul territorio provinciale di Rimini sono collegati tramite un software appositamente realizzato; una rete informatica che permette anche agli operatori più periferici di condividere informazioni e aggiornamenti simultaneamente.

Le famiglie

Nel 2015 si sono rivolte al servizio 251 nuove famiglie, evidenziando un aumento rispetto al 2014 nel quale erano state rilevate 221 nuove famiglie.

Sono in tutto 1.371 le famiglie che dal 2009 si sono rivolte al servizio.

In totale, nel 2015, sono state rivolte 598 richieste di diversa tipologia da parte delle famiglie.

La maggior parte di queste, precisamente il 30%, riguardano il bisogno di un’assistente famigliare a tempo pieno con vincolo di convivenza.

Questo dato può essere motivato soprattutto dall’aumento del numero di anziani soggetti a un sempre più progressivo deterioramento delle loro condizioni fisiche e psichiche, che li rendono non autosufficienti e che portano un numero sempre maggiore di famiglie a richiedere per loro un’assistenza continuativa.

Le patologie dell’apparato cognitivo che con più frequenza vengono presentate dalle persone che si sono rivolte al servizio sono “Alzheimer” e “Demenza senile” e “Morbo di Parkinson”.

Queste malattie, sempre più spesso colpiscono le persone che non hanno raggiunto un’età avanzata e che quindi le trovano i loro familiari impreparati nell’affrontarle adeguatamente e con gli strumenti più efficaci.

Per quanto riguarda le patologie fisiche, le problematiche riscontrate sono legate soprattutto alle conseguenze di ictus, infarti e, in misura minore, osteoporosi; la difficoltà di deambulazione è tra i motivi che spesso portano alla richiesta di un’assistente familiare a domicilio quello della prevenzione degli infortuni domestici è molto frequente, considerata la vulnerabilità a cadute e fratture a cui sono soggette molte persone anziane colpite da questo tipo di patologie.

Nel 2015 l’attività di incrocio tra domanda e offerta di assistenza condotta dagli operatori del servizio ha portato all’assunzione di 120 assistenti familiari, 31 in più rispetto al 2014 e 80 in più rispetto al 2013.

Le assistenti familiari

Al servizio Assistente in Famiglia nel 2015 si sono iscritte 644 persone , 540 donne e 104 uomini.

La maggior parte proviene da Paesi dell’Est Europa, ma è significativo anche il numero di utenti italiani che attraverso il servizio cercano lavoro nel settore dell’assistenza domiciliare.

Area di Provenienza Numero
AFRICA MEDITERRANEA 57
AFRICA SUB-SAHARIANA 51
AMERICA 1
AMERICA CENTRALE 3
AMERICA DEL SUD 27
AREA BALCANICA 44
ASIA 13
ITALIA 168
MEDIO ORIENTE 3
NUOVI STATI DELL’UNIONE EUROPEA 120
PAESI DELL’EST 185
UNIONE EUROPEA 1

In totale, sono 5.049 le richieste che a vario titolo sono pervenute allo sportello nel corso degli ultimi 12 mesi; la maggior parte hanno riguardato la possibilità di impiego a tempo pieno.

Le persone che si propongono in qualità di assistenti familiari ricevono tutte le informazioni necessarie per potersi orientare in merito ai servizi e alle opportunità del territorio, ricevendo assistenza nella ricerca dell’occupazione e supporto anche nelle fasi successive all’attivazione del rapporto di lavoro.

In alcuni casi, il servizio ha cercato anche di monitorare situazioni problematiche derivanti da stress fisici o psichici, oltre a casi in cui le persone hanno manifestato evidenti difficoltà conseguenti a particolari patologie.

 

In quest’ottica, infatti, il lavoro domestico di assistenza alle persone non autosufficienti espone il lavoratore a un alto rischio di infortunio o di malattia; questo riguarda particolarmente il lavoratore straniero soprattutto laddove sussistono condizioni di lavoro al limite della tolleranza fisica (ad esempio nelle situazioni in cui l’assistente viene impiegato “tempo pieno” con vincolo di convivenza presso l’abitazione dell’assistito/a), oppure un basso livello di competenze, sia professionali che linguistiche (il deficit linguistico è spesso causa di difficoltà relazionali tra le parti in causa e può ingenerare situazioni critiche nella gestione del quotidiano).

Nel corso del 2015 sono stati segnalati al servizio 4 casi in cui le assistenti familiari hanno manifestato problematiche di tipo psicologico.

Questo disagio, conseguenza di prolungati periodi di forte stress, se non tempestivamente individuato e adeguatamente gestito, può degenerare in vera e propria patologia. Molto diffuso tra le persone che esercitano professioni d’aiuto, si manifesta con un esaurimento emotivo e fisico; la conseguenza è un’involuzione del quadro psicologico complessivo che porta a un’insoddisfazione diffusa, a un perdita di interesse e di approccio empatico verso la persona bisognosa di assistenza.

Inoltre, buona parte delle assistenti familiari incontrate nel 2015 hanno manifestato problematiche a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni, risultato di anni di eccessivo sforzo fisico nella movimentazione delle persone assistite, spesso allettata o non in grado di deambulare autonomamente. Anche in questo caso, risulta di estrema importanza un’adeguata formazione professionale che possa fornire gli strumenti più idonei nella gestione delle persone non autosufficienti.

 

Per far fronte al bisogno formativo, il servizio ha predisposto un percorso di qualificazione dedicato alle assistenti familiari, realizzato nel 2015 in collaborazione con l’ASL di Rimini, suddiviso in due moduli formativi distinti: il primo, di autoformazione, attraverso la somministrazione di un DVD visionabile presso la propria abitazione o in una delle sedi di sportello con il supporto di un tutor; il secondo, di formazione qualificata con l’intervento di esperti del settore, attraverso lezioni teoriche e pratiche in aula.

Il percorso formativo ha affrontato temi fondamentali per favorire un approccio positivo con il tema dell’assistenza domiciliare, in particolare gli aspetti legati alla relazione con la persona anziana o non autosufficiente, la sua salute, la sua movimentazione, l’igiene della persona e dell’ambiente domestico, l’alimentazione, le patologie senili più diffuse, la gestione del tempo libero.

Nel territorio distrettuale di Rimini Nord sono stati distribuiti in totale 247 DVD.

Il progetto formativo è proseguito poi con l’approfondimento di alcuni argomenti trattati nel corso dei due moduli verso i quali i partecipanti avevano dimostrato maggior interesse e desiderio di un’analisi più precisa, in particolare quelli sulla demenza senile, sulla movimentazione delle persone non autosufficienti e sulla cura della persona anziana (igiene, alimentazione, salute).

In questa seconda fase del programma sono stati così realizzati due corsi che hanno coinvolto circa 60 assistenti familiari. Gli incontri sono stati tenuti da professionisti del settore quali medici ortopedici e tecnici della riabilitazione, infermieri, fisioterapisti, dietisti.