Fondo per il lavoro

Introduzione

Il Fondo per il lavoro nasce nel mese di ottobre 2013 come iniziativa diocesana, con lo scopo di creare occasioni di occupazione a favore di persone disoccupate e/o inoccupate, che versano in condizione di grave disagio economico.

Il progetto vede la collaborazione di numerosi soggetti tra cui: Diocesi, Caritas Diocesana, Camera di Commercio, Centro per l’Impiego, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, Acli, Associazioni di categoria, Sindacati, Istituti di Credito ecc. ed opera grazie alla determinante collaborazione delle Caritas Parrocchiali presenti nella Diocesi di Rimini.

Nella prima fase del progetto si è mirato a realizzare la pubblicizzazione della iniziativa ed a creare una adeguata disponibilità economica col lancio di una raccolta fondi, che ha visti coinvolti la Caritas Diocesana e la Caritas Nazionale grazie all’interessamento della Diocesi (per 100.000 euro), le parrocchie, le associazioni di volontariato, le aziende, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le banche ed i singoli cittadini.

La disponibilità di risorse economiche da parte del Fondo è un elemento imprescindibile per l’attività dello stesso, in considerazione del fatto che per raggiungere lo scopo di inserire al lavoro persone in situazione di grave disagio economico, il Fondo concede alle imprese che decidono di collaborare con esso, incentivi pari al 30% del costo effettivo del lavoratore, per la durata massima di mesi 12 e con esborsi che possono anche raggiungere l’importo massimo di euro 8.000 per dipendente assunto.

Inizialmente è partita la fase di raccolta delle domande solo attraverso i Centri di Ascolto Caritas delle parrocchie e successivamente anche il Patronato ACLI di Rimini si è attivato per operare come sportello di raccolta delle candidature al Fondo, dedicando un proprio dipendente a tale tipo di attività.

Tutte le domande raccolte vengono sottoposte alla valutazione del Comitato Tecnico, composto da 13 membri quasi tutti esterni rispetto al mondo Caritas (per avere la garanzia della massima imparzialità delle valutazioni), che sono espressione del mondo delle professioni, delle realtà imprenditoriali ed associative del territorio, delle istituzioni, del volontariato e del mondo universitario. In sede di esame delle singole candidature il Comitato provvede ad assegnare un punteggio, che tiene conto della situazione economica del richiedente (peso massimo 65%) e delle esperienze lavorative e formative da lui maturate (peso massimo 35%), con la finalità di creare una graduatoria dei candidati da segnalare alle imprese.

Esaminiamo ora i risultati raggiunti alla data del 31/12/2015 nei vari comparti di attività del Fondo:

Somme raccolte complessivamente € 390.000
Somme erogate alle imprese a fronte dei contratti stipulati € 176.000
Somme accantonate per impegni a scadere dopo il 31/12/2015 € 124.000
Inserimenti lavorativi realizzati presso le aziende convenzionate 67
Imprese che hanno collaborato col Fondo aderendo alla convenzione 39
Numero di candidature caricate in banca dati 527

Per conseguire tali risultati sono state poste in essere varie attività di comunicazione/sensibilizzazione, col duplice scopo di portare a conoscenza delle persone in difficoltà economica la possibilità di presentare la domanda di candidatura e fare conoscere alle imprese i vantaggi economici ottenibili collaborando col Fondo.

Per coinvolgere la società civile sono stati organizzati vari eventi con diverse realtà del territorio sotto forma di:

  • incontri con cooperative sociali, consorzi, enti territoriali (Unione dei Comuni Valmarecchia), associazioni di categoria, ordine dei consulenti del lavoro, ordine dei commercialisti, imprenditori privati, visite presso aziende e studi professionali ecc.;
  • partecipazione a trasmissioni di tv locali dedicate alla presentazione del Fondo e rilascio di varie interviste sulle attività svolte;
  • lotteria organizzata da un’associazione locale chiamata “Zeinta di borg”;
  • pubblicazione di articoli su quotidiani locali ed invio di numerosi comunicati a varie testate;
  • realizzazione di un filmato di presentazione delle attività del Fondo, , realizzato e pubblicato dalla Delgazione Regionale Caritas e inserito all’interno del Rapporto Regionale 2014, pubblicato su YouTube e nei siti della Caritas diocesana e del Fondo per il lavoro.

Per il coinvolgimento della comunità ecclesiale, abbiamo posto in essere diverse iniziative fra le quali:

  • incontri di presentazione del progetto alle Caritas parrocchiali della Diocesi di Rimini;
  • riunioni con movimenti ed associazioni cattoliche (Agesci, Azione Cattolica, Gruppo industriali cattolici);
  • partecipazione ad iniziative organizzate dalle parrocchie, finalizzate alla diffusione della conoscenza del progetto;
  • incontri con associazioni di matrice cattolica operanti nel mondo del lavoro (Compagnia delle Opere, Centro di Solidarietà, Acli);
  • presentazione di relazioni sulla attività del fondo, in occasione di alcuni convegni/incontri organizzati dalla Diocesi.

Alcune considerazioni sulle caratteristiche delle persone che hanno presentato domanda al Fondo per il lavoro

Le domande presentate al Fondo per il Lavoro confermano il persistere di una situazione di grave crisi, che si traduce nella difficoltà che hanno i lavoratori di entrare per la prima volta nel mondo del lavoro o di rientrarvi, qualora ne siano stati estromessi. La realtà locale rispecchia fedelmente lo scenario nazionale di lenta ed incerta ripresa, che ancora fatica a tradursi in una significativa riduzione dell’area di inoccupazione e del conseguente disagio economico. Grazie alla attività del Fondo per il Lavoro sono emerse situazioni di disagio che erano sconosciute alla Caritas diocesana, infatti il 54% di coloro che hanno fatto domanda, mai si era rivolto in passato agli sportelli dei nostri Centri di Ascolto.

Per poter presentare domanda al Fondo per il Lavoro è necessario essere residenti in uno dei comuni della Diocesi da almeno un anno e per attivare la richiesta occorre rivolgersi alla Caritas parrocchiale di residenza, o al Patronato Acli provinciale di Rimini, con i documenti richiesti.

Persone che hanno presentato la domanda per Ente

  2015 2014
Ente in cui è stata presentata la domanda n % n %
Patronato ACLI 134 49.8 100 30.9
Lavorare in Valmarecchia 17 6.3 0 0.0
Caritas Parr. Villa Verucchio 16 5.9 14 4.3
Caritas Parr. Santarcangelo 15 5.6 4 1.2
Caritas Parr. Coriano 14 5.2 13 4.0
Caritas Parr. S. Martino Riccione 8 3.0 8 2.5
Caritas Interparr. Morciano 5 1.9 9 2.8
Caritas Interparr. Riccione 5 1.9 8 2.5
Caritas Parr. S. Gaudenzo 5 1.9 10 3.1
Caritas Parr. Regina Pacis 5 1.9 8 2.5
Caritas Interparr. Viserba 4 1.5 5 1.5
Caritas Parr. S. Giuliano 3 1.1 17 5.2
Caritas Diocesana 3 1.1 13 4.0
Caritas Parr. Montescudo 3 1.1 8 2.5
Caritas Parr. Colonnella 3 1.1 9 2.8
Caritas Parr. Crocifisso 3 1.1 7 2.2
Caritas Parr. S. Agostino 3 1.1 7 2.2
Caritas Parr. Bellariva 2 0.7 8 2.5
Caritas Parr. S. Raffaele 2 0.7 1 0.3
Caritas Interparr. Savignano 2 0.7 17 5.2
Caritas Parr. Salesiani 1 0.4 6 1.9
Caritas Parr. Miramare 1 0.4 4 1.2
Caritas Parr. S. Vito 1 0.4 2 0.6
Caritas Parr. Bellaria 1 0.4 10 3.1
Fondazione S. Giuseppe 1 0.4 2 0.6
Caritas Parr. Cristo Re 1 0.4 1 0.3
Caritas Parr. San Giovanni Battista 0 0.0 10 3.1
Caritas Parr. Spadarolo 0 0.0 5 1.5
Caritas Parr. Cattolica 0 0.0 4 1.2
Caritas Parr. Fontanelle Riccione 0 0.0 4 1.2
Caritas Parr. Riconciliazione 0 0.0 2 0.6
Casa di Sant’Anna 0 0.0 2 0.6
Caritas Parr. San Giovanni in Marign. 0 0.0 1 0.3
Caritas Parr. S. Martino dei Molini 0 0.0 1 0.3
(Non specificato) 11 4.1 4 1.2
Totale 269 100 324 100

Al Fondo per il Lavoro nel 2015 sono pervenute 198 nuove domande di candidatura, ma l’analisi dei dati è stata effettuata su 269 posizioni, alcune delle quali riguardavano domande consegnate nel 2013/2014. Nel 2015 infatti il Fondo ha effettuato interventi su numerose pratiche già caricate in banca dati in precedenza, che hanno subito movimentazione per varie cause (hanno rinnovato la richiesta, hanno portato documenti aggiornati, sono stati contattati per offerte di lavoro). Il trend di richieste è sostanzialmente coincidente, dal punto di vista quantitativo, con quello dello scorso anno (anche se bisogna considerare che il computo delle domande del 2014 abbracciava un arco temporale più ampio, includendo anche gli ultimi mesi del 2013, anno di partenza del progetto Fondo per il Lavoro). Nel corso del 2015 ben il 56% delle domande raccolte, sono pervenute dal Patronato Acli e dal progetto Lavorare in Valmarecchia, al quale hanno aderito molti comuni della provincia di Rimini. Le rimanenti domande sono state inviate dalle Caritas parrocchiali che, con convinto entusiasmo, continuano a sostenere il progetto.

La collaborazione col Patronato Acli e con i comuni della Valmarecchia ha reso possibile l’emersione di un’area di difficoltà lavorativa sconosciuta o quasi ai Centri di Ascolto Caritas: delle domande presentate da questi enti, ben 107 sono state inoltrate da persone che non si erano mai rivolte in precedenza alla Caritas. Alcuni candidati però, pur essendo sconosciuti ai Centro di Ascolto Caritas, facevano tuttavia parte di nuclei familiari già sostenuti dalle Caritas parrocchiali.

Come si evince dalla tabella, particolarmente attive si sono mostrate le Caritas parrocchiali di Villa Verucchio, Santarcangelo, Coriano e San Martino di Riccione.

Il ruolo delle Caritas parrocchiali è fondamentale non solo per la compilazione delle candidature al Fondo, ma anche per l’attività di supporto da esse svolta, a favore di queste persone in grave disagio economico. Coloro che si candidano, infatti, vengono “presi in carico” dalla Caritas di appartenenza, con la finalità di monitorare l’evoluzione nel tempo delle loro rispettive situazioni economiche.

Persone che hanno presentato la domanda per Sesso

  2015 2014
Sesso n % n %
Femminile 89 33.1 103 31.8
Maschile 180 66.9 221 68.2
Totale 269 100 324 100

Numericamente prevalgono le domande presentate da uomini (2/3 del totale), con scarse variazioni percentuali a favore delle donne rispetto all’anno precedente: fra i candidati uomini prevale la fascia di età dei 45-54enni; le donne invece appaiono più rappresentate da classi d’età più giovanili (35/44 anni).

Persone che hanno presentato la domanda per Cittadinanza

  2015 2014
Cittadinanza n % n %
Cittadinanza Italiana 198 73.6 218 67.3
Cittadinanza Non Italiana 70 26.0 105 32.4
Apolide 1 0.4 1 0.3
Totale 269 100 324 100

Dall’analisi dei dati raccolti sui candidati al Fondo emergono alcune difformità rispetto ai tradizionali “utenti” Caritas. Infatti, se fra questi ultimi vi è una preponderanza di cittadini stranieri (anche se negli ultimi anni si è via via incrementata la percentuale degli italiani), tra i candidati al Fondo per il Lavoro la maggioranza dei richiedenti è di origine italiana. Il dato appare in crescita nel corso del 2015, infatti si è passati dal 67,3% di italiani del 2014, al 73,6% del 2015. Gli stranieri sono proporzionalmente diminuiti dal 32,4% al 26%. La durata e la pesantezza della crisi che ha determinato condizioni di disoccupazione generalizzata, ha indotto infatti molti stranieri ad abbandonare il nostro territorio, per cercare fortuna o nella patria di origine o in altre nazioni.

Persone che hanno presentato la domanda per Nazionalità

  2015 2014
Nazionalita n % n %
Italia 198 73.6 218 67.3
Marocco 14 5.2 21 6.6
Albania 12 4.5 18 5.7
Romania 7 2.6 15 4.7
Tunisia 6 2.2 10 3.1
Senegal 4 1.5 5 1.6
Macedonia 3 1.1 4 0.9
Moldavia 3 1.1 3 0.9
Ecuador 3 1.1 0 0.0
Colombia 2 0.7 2 0.6
Nigeria 2 0.7 1 0.3
Serbia 2 0.7 0 0.0
Iugoslavia (Serbia-Montenegro) 1 0.4 1 0.3
Costa d’Avorio 1 0.4 1 0.3
Cuba 1 0.4 1 0.3
Bangladesh 1 0.4 0 0.0
Brasile 1 0.4 1 0.3
Ucraina 1 0.4 8 2.5
Bulgaria 1 0.4 3 0.9
Ghana 1 0.4 1 0.3
Guinea 1 0.4 0 0.0
Iran 1 0.4 0 0.0
Kosovo 1 0.4 0 0.0
Mali 1 0.4 0 0.0
Pakistan 1 0.4 0 0.0
Polonia 0 0.0 1 0.3
Belgio 0 0.0 1 0.3
Peru’ 0 0.0 2 0.6
Bosnia-Erzegovina 0 0.0 1 0.3
Burkina Faso 0 0.0 1 0.3
Capo Verde 0 0.0 1 0.3
India 0 0.0 1 0.3
Kazakistan 0 0.0 1 0.3
Zimbabwe 0 0.0 1 0.3
Apolidi 0 0.0 1 0.3
Totale 269 100 324 100

Complessivamente gli stranieri che hanno fatto domanda al Fondo nel 2015 sono 70, provenienti da 29 nazioni diverse. Fra gli stranieri le nazionalità prevalenti sono quelle marocchina, albanese, rumena e tunisina. Significativa, rispetto allo scorso anno, la quasi totale scomparsa di domande da parte di ucraini (da 8 a 1). Se tra gli uomini vi è una maggioranza di cittadini albanesi (12), marocchini (9), e tunisini(4), fra le donne invece le nazionalità prevalenti sono quella rumena (5) e marocchina (5).

Persone che hanno presentato la domanda per Classe d’età

  2015 2014
Classe di eta’ n % n %
15 – 18 anni 1 0.4 1 0.3
19 – 24 anni 12 4.5 17 5.2
25 – 34 anni 42 15.6 44 13.6
35 – 44 anni 79 29.4 99 30.6
45 – 54 anni 83 30.9 116 35.8
55 – 64 anni 51 19.0 43 13.3
65 anni 1 0.4 4 1.2
Totale 269 100.0 324 100

Da questa analisi dei candidati al Fondo per il lavoro, emerge il netto prevalere dei 35-54enni, che assommano a più del 60% del totale (in calo rispetto all’ anno precedente). Indubbiamente questa è anche la fascia che più di altre esprime le maggiori potenzialità in termini di occupabilità. Rispetto al 2014 invece si nota l’incremento percentuale delle domande presentate dai 25-34enni, che passano dal 13,6 al 15,6%, mentre la fascia di età dei 55-64enni balza al 19% dal 13%. Entrambi i dati confermano il fenomeno delle perduranti difficoltà che si incontrano nella ricerca di occupazione, sia nella fase del primo ingresso nel mondo del lavoro, che nel ricollocamento delle persone in età matura rimaste senza occupazione. L’età dei richiedenti è significativamente più bassa fra le donne (si attesta prevalentemente fra i 18 e i 44 anni col 61,8%), mentre fra gli uomini prevalgono decisamente le classi più ”anziane” dai 45 ai 65 anni (70,6%).

Persone che hanno presentato la domanda per Livello di istruzione

  2015 2014
Istruzione n % n %
Nessun titolo 2 0.7 5 1.5
Licenza elementare 6 2.2 16 4.9
Licenza media inferiore 115 42.8 118 36.4
Licenza media superiore 19 7.1 122 37.7
Diploma professionale 90 33.5 22 6.8
Diploma universitario 10 3.7 14 4.3
Laurea 18 6.7 20 6.2
(Non specificato) 9 3.3 7 2.2
Totale 269 100 324 100

Le donne risultano essere mediamente più istruite degli uomini: infatti pur in un quadro generale che vede il livello di istruzione di grado inferiore interessare circa i ¾ del campione, le donne con gradi di istruzione superiore (24,7%), sono il doppio rispetto agli uomini (12,7%). Similmente gli stranieri risultano mediamente essere più istruiti degli italiani (24,8% contro 12,9% con titolo di studio di grado superiore). Tutto ciò su un campione complessivo in cui prevalgono i titoli di studio di media inferiore (42,8%) ed i diplomi professionali (33,5%) .

La presenza di candidati con laurea conferma il fatto che a seguito della crisi, anche lavoratori qualificati che prima riuscivano a reinserirsi con una certa facilità, ora si trovano privi di sbocchi lavorativi.

Persone che hanno presentato la domanda per Situazione abitativa

  2015 2014
Abitazione n % n %
Casa in proprieta’ 59 21.9 76 23.5
Casa in affitto da privato 122 45.4 139 42.9
Casa in affitto da ente pubbl. 35 13.0 53 16.4
Casa in comodato 20 7.4 20 6.2
Ospite di amici/conoscenti/parenti 19 7.1 24 7.4
Alloggio legato al servizio prestato 1 0.4 2 0.6
Roulotte 1 0.4 2 0.6
Domicilio di fortuna 2 0.7 1 0.3
Dorme in macchina 2 0.7 3 0.9
Privo di abitazione 2 0.7 1 0.3
Altro 6 2.2 2 0.6
(Non specificato) 0 0.0 1 0.3
Totale 269 100 324 100

Rispetto al 2015 le condizioni abitative sono leggermente mutate: sono diminuiti i proprietari di casa (nella maggior parte dei casi si tratta di famiglie che hanno ancora il mutuo acceso), mentre sono aumentati coloro che vivono in casa in affitto, ma faticano a pagare il canone di locazione.

Fra i proprietari di abitazione prevalgono gli italiani (52 rispetto a 7 stranieri), mentre tra gli affittuari, gli stranieri sono in numero superiore (74 su 47 italiani). Gli italiani primeggiano anche nel caso di affitti in edilizia convenzionata (15,7% contro 5,7%).

Coloro che vivono come ospiti presso amici o in immobili concessi con contratti di comodato, sono nel 2015 più o meno gli stessi (39 contro 44 del 2014). Entrambe le soluzioni abitative sopra indicate hanno un evidente carattere di provvisorietà, dovute alla mancanza di un reddito che consenta di stabilizzare la loro condizione in modo più adeguato.

Invariato, tra coloro che hanno presentato domanda al Fondo per il Lavoro, è il numero di chi vive situazioni di abitazione precaria (domicili di fortuna, roulotte, autovetture) o che addirittura non ha alcun tipo di ricovero. Parliamo in totale di 7 persone.

Il 65% degli italiani candidati è inserito in un nucleo familiare (in notevole calo rispetto a quello del rapporto 2014 che era pari al 74%); per gli stranieri il dato si attesta sull’83% (era l’ 86% nel 2014).

Persone che hanno presentato la domanda per Stato civile

  2015 2014
Stato civile n % n %
Celibe o nubile 109 40.5 103 31.8
Coniugato/a 98 36.4 157 48.5
Separato/a legalmente 27 10.0 38 11.7
Divorziato/a 32 11.9 23 7.1
Vedovo/a 2 0.7 2 0.6
Altro 1 0.4 0 0.0
(Non specificato) 0 0.0 1 0.3
Totale 269 100 324 100

Rispetto al 2014 diminuiscono considerevolmente i coniugati (da 48,5% a 36,4%) e crescono in maniera importante i celibi (da 31,8% a 40,5%); in leggera ascesa anche i separati/divorziati: da 18,8% a 21,9%.

Le donne sono in prevalenza nubili (38,2%) e risultano anche essere più frequentemente divorziate o separate rispetto agli uomini (32,6% contro 16,7%). Gli uomini sono celibi o coniugati nella medesima percentuale (41,7%), ma significativamente fra loro la percentuale degli sposati è nettamente superiore rispetto alle donne (41,7% contro 25,8%).

Eloquenti anche le differenze fra gli italiani e gli stranieri: infatti tra i primi prevalgono i celibi (39,2% contro il 34% di coniugati); fra i secondi sono invece i coniugati a soverchiare grandemente i celibi (68,2% contro il 26,8%). Numerosi anche i separati e divorziati, quasi il 20% del totale, con rilevante discrepanza fra italiani e stranieri (25,8% contro il 4,5%).

Tra i coniugati: 96 vivono in famiglia, di cui 83 hanno figli a carico, 13 vivono solo con il partner e 2 invece vivono soli.

Tra i celibi e nubili: 59 convivono con un partner e con figli a carico, mentre 50 vivono o in famiglia o con conoscenti.

Le situazioni familiari di coloro che hanno fatto domanda al Fondo per il lavoro nel 2015 sono molto variegate ed articolate:

  • 78 famiglie sono prive di qualsiasi reddito (fra gli stranieri sono quasi il 40% del totale);
  • 72 sono famiglie monoreddito (più di un quarto del totale complessivo);
  • 101 persone hanno figli minori a carico (37,5% per gli italiani e per gli stranieri 57,1%);
  • 21 famiglie hanno figli maggiorenni disoccupati a carico;
  • 20 convivono con anziani bisognosi di cure (il 7,4% del totale; per gli italiani il dato è sopra la media: 8,6%);
  • 23 (8,6%) sono famiglie numerose con 3 o più figli (stranieri 15,7%);
  • 9 sono padri separati che devono corrispondere l’assegno di mantenimento alla propria famiglia (tutti italiani);
  • 18 famiglie (6,7%) rilevano la presenza disabili fisici o psichici (per gli italiani il dato è sopra la media 7,6%);
  • 1 famiglia ha un componente in carcere e in un’altra viene segnalata la presenza di un familiare con problemi di dipendenza.

Esperienze professionali suddivise per settori di attività

  2015 2014
Professionalità per settori n % n %
turistico e ristorazione 124 24.1 77 22.8
industriale 84 16.3 68 20.1
edilizia e artigiani nell’edilizia 52 10.1 58 17.2
servizi alla persona 98 19.1 46 13.6
impiegatizio 51 9.9 40 11.8
commerciale 50 9.7 28 8.3
trasporti 15 2.9 13 3.8
agricoltura e pesca 21 4.1 5 1.5
artistico 4 0.8 3 0.9
imprenditoria artigianato e professioni liberali 13 2.5 0 0.0
casalinga 1 0.2 0 0.0
altro 1 0.2 0 0.0
Totale 514 100 338 100

Il profilo professionale dei candidati al Fondo per il Lavoro vede prevalere qualifiche attinenti al settore turistico-alberghiero (che caratterizza circa un quarto di coloro che hanno presentato domanda) e quello dei servizi alla persona. Entrambi sono settori importanti per l’economia provinciale vocata al terziario. Diminuiscono le domande presentate da persone che hanno maturato delle professionalità nel settore industriale, nell’edilizia e quelle di tipo impiegatizio. Quadruplicate numericamente invece le domande di persone con esperienze lavorative del settore primario (agricoltura, pesca, allevamento, ecc.).

 

In considerazione della vocazione turistica della nostra zona, è bene rilevare che l’ apporto dato nel 2015 dal settore turistico-alberghiero al Fondo, in termini di opportunità lavorative, è molto modesto (tre sole assunzioni). Ciò dipende prevalentemente dal fatto che per tali attività normalmente vengono effettuate assunzioni a tempo determinato della durata massima di 3/4 mesi, mentre, per potere essere ammessi alle agevolazioni previste dal Fondo, viene richiesta una durata del contratto non inferiore ai sei mesi.

Ci piace invece rilevare la pronta risposta, in termini di offerte di posti di lavoro, che ci è pervenuta dalle cooperative sociali operanti nel settore dei servizi, che ci hanno permesso di collocare un consistente numero di lavoratori.

 

Per chiarezza di interpretazione evidenziamo che il numero di professionalità espresse dai candidati al Fondo, è più numeroso rispetto al numero delle domande pervenuteci e ciò è dovuto alla pluralità di esperienze lavorative, che molti candidati dichiarano di avere maturato.

La condizione di salute dei candidati

Ben 56 domande (20,9%) presentate al Fondo per il Lavoro sono caratterizzate da problematiche di salute dei candidati: 33 sono portatori handicap o affetti da una qualche invalidità (12,6%), mentre 23 (8,5%) evidenziano la presenza di patologie di una certa gravità. Analizzando queste ultime riscontriamo la presenza di malattie oncologiche (3 casi), patologie cardiovascolari (4), patologie post-traumatiche (4) e vari casi di traumi subiti nella vita o sul lavoro. In 6 casi poi si evidenziano problemi mentali e/o psicologici con varia incidenza sul comportamento e quindi sulla capacità di ottenere una sistemazione lavorativa. Il dato è estremamente significativo riguardando il 26,1% dell’insieme di tutte le problematiche sanitarie e incidendo per il 2,2% sul totale degli interventi del Fondo per il Lavoro.

Inserimenti lavorativi effettuati dal Fondo per il lavoro al 12/02/2016

Dalla nascita del progetto lo sportello del Fondo per il Lavoro fra tutte le domande ricevute, ha valutato come meritevoli di accoglimento 529 Candidature ed è riuscito a perfezionare i seguenti inserimenti:

Dei 12 avviamenti effettuati con tirocinio autorizzato (al momento tutti terminati):

  • 2 si sono conclusi senza essere trasformati in contratti di lavoro a tempo determinato
  • 1 è sfociato nella nascita di un’attività in proprio;
  • 24 assunzioni con contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi;
  • 23 assunzioni con contratto a tempo determinato della durata di oltre 6 mesi;
  • 20 assunzioni con contratto a tempo indeterminato;
  • 4 persone che non hanno superato il periodo di prova.

Complessivamente le persone inserite nel mondo del lavoro sono state 74, di cui 20 a tempo indeterminato.

Dettaglio assunzioni 2015

Nel 2015 hanno trovato occupazione 33 persone prive di lavoro.

Entrando nello specifico si tratta di 7 donne e 26 uomini, per la maggior parte con età compresa tra i 35 e i 64 anni. Per l’ 79% sono italiani (21% stranieri) ed il 76% ha un titolo di studio di grado inferiore (di cui il 45% un diploma di licenza media inferiore). 5 gli assunti con titolo di studio superiore, dei quali 3 hanno riguardato laureati (uno dei quali straniero), uno di essi non ha superato il periodo di prova.

In 20 casi si tratta di persone che appartengono a nuclei familiari, 3 dei quali senza presenza di figli, mentre 13 vivono da soli (2 di questi sono divorziati).

Per quanto riguarda la tipologia del contratto, in 20 situazioni si sono stipulati contratti a tempo determinato (60%), mentre in altri 12 casi (36%) contratti a tempo indeterminato; in un caso si è trattato di una stabilizzazione di un precedente contratto a tempo determinato. 3 sono i tirocini lavorativi avviati ed abbiamo avuto anche un caso di mancato superamento del periodo di prova. Fra i contratti stipulati 25 (74%) sono a tempo pieno e 7 (16%) quelli part-time.

Ben 12 dei contratti stipulati afferiscono a realtà cooperative operanti nell’ambito dei servizi alla persona, 3 inserimenti lavorativi sono stati perfezionati nel settore industriale e 2 riguardano l’ambito dell’ attività ricettiva. Nessun posto di lavoro ha invece riguardato il settore primario ( agricoltura e pesca), solo 1 ha interessato il comparto dell’ edilizia, mentre tutti i rimanenti contratti sono stati stipulati da aziende operanti nel settore commerciale o da studi professionali.

8 degli assunti (25% del totale) sono invalidi (con maggiore o minore grado di invalidità) o portatori di patologie gravi e/o invalidanti, dei quali 2 sono donne e 6 uomini. Per quanto riguarda le assunzioni di persone affette da malattie in 2 casi siamo in presenza di patologie oncologiche e psichiatriche ed in 1 caso vi è sovrapposizione di situazioni di handicap e malattia.

Caratteristiche delle aziende che hanno effettuato le assunzioni con le agevolazioni del fondo

Le aziende che hanno assunto lavoratori nell’ambito del progetto sono in totale 45:

  • 12 sono cooperative sociali di tipo “a” o di tipo “b”. Dalle cooperative di tipo “a” sono state assunte persone con qualifiche di OSS, o con caratteristiche socio assistenziali non qualificate. Le cooperative di tipo “b” hanno invece avviato al lavoro addetti alla raccolta dei rifiuti indifferenziati, operai generici, addetti alla raccolta ed al lavaggio delle verdure. Complessivamente le cooperative hanno stipulato 14 contratti di lavoro per altrettanti lavoratori.
  • 7 sono strutture alberghiere e di ristorazione con apertura annuale, che hanno assunto personale con qualifica di cameriere ai piani, tuttofare e cameriere di sala.
  • 17 sono le aziende artigiane o industriali del territorio che operano prevalentemente nei settori metalmeccanico (riparazione e manutenzione e lavorazioni lamiere e riparazioni meccaniche), nel confezionamento e vendita di prodotti di utensileria-minuteria e ferramenta, nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari e nella produzione di scale d’arredamento, cancelli e soppalchi e coperture coibentate. Il personale è stato assunto per mansioni quali: operaio generico-specializzato, magazziniere e aiuto cuoco.
  • 9 sono attività commerciali/negozi e studi commerciali.