Sportello Carcere

Il progetto Sportello Carcere – Centro di Ascolto è gestito dall’Associazione di Volontariato Madonna della Carità ed è promosso dal Piano di Zona del Distretto Rimini Nord e cofinanziato dal Comune di Rimini. Dal 2006 l’associazione è attiva all’interno della Casa Circondariale di Rimini e continua con energia a svolgere diversi compiti a sostegno dei detenuti della Casa Circondariale di Rimini.

Negli anni, grazie al contributo di operatori e numerosi volontari, lo sportello (che nasceva come spazio dedicato ai detenuti immigrati) si è fatto promotore di iniziative e azioni a favore di tutta la popolazione carceraria e si è strutturato sino a diventare un luogo di ascolto, consulenza, informazione e collegamento con tutti i servizi interni ed esterni all’Istituto e di orientamento alle opportunità offerte dal territorio.

L’Associazione Madonna della Carità (associazione nata in seno della Caritas Diocesana di Rimini) per naturale inclinazione e mission statutaria è stata in grado di coinvolgere e supportare la popolazione ristretta frequentemente aggravata da situazioni di povertà ed emarginazione sociale lavorando a stretto contatto e ricercando la piena collaborazione di tutta l’Equipe Educativa e dell’Amministrazione penitenziaria al fine di strutturare interventi sia individualizzati che generici.

L’attività dell’associazione si dimostra importante per dare risposte a piccoli bisogni primari, per offrire il supporto e la presenza di un interlocutore attento e disponibile con cui parlare al fine anche di motivare i detenuti nel loro percorso di riabilitazione e di reinserimento sociale.

Nel 2015 il numero della popolazione straniera e quella italiana all’ interno della Casa Circondariale si equivalgono così come si evince dalla tabella:

Totale detenuti 2015

97

di cui Stranieri

48

di cui Italiani

49

È possibile suddividere i detenuti anche sulla base delle sezioni nelle quali scontano la pena o sulla base della posizione giuridica nella quale sono inquadrati, come di seguito illustrato:

Sezioni

n

Ordinarie

83

VEGA (transessuali)

4

ANDROMEDA (custodia attenuata)

5

Semiliberi

5

Posizione giuridica

n

Imputati

38

Appellanti

10

Ricorrenti

8

Definitivi

36

Mista con definitivo

2

Mista senza definitivo

3

All’interno di un luogo di reclusione sono soprattutto gli stranieri ad essere una “categoria” fortemente emarginata, che vive ancor di più l’esperienza della detenzione in modo drammatico perché, spesso, si ritrovano a non disporre dell’appoggio di una rete amicale e familiare di sostegno. È l’esperienza maturata negli anni in ambito di immigrazione a rendere ancor più lo Sportello Carcere – Centro di Ascolto della Caritas Diocesana di Rimini, un organismo capace di dare risposte e consulenza mirata alle istanze connesse a questo ambito specifico.

 

Nel 2015 lo sportello, ha ricevuto 186 richieste da parte dei detenuti presenti nella Casa Circondariale. Nello specifico:

Richiesta Specifica

n

Ascolto e verifica situazione personale

51

Colloquio con mediatori linguistico -culturali

1

Informazioni corsi laboratoria/attivita’ interne al carcere

1

Informazioni inserimento lavorativo esterno al carcere

1

Informazioni inserimento lavorativo interno carcere

1

Informazioni legate al culto religioso

1

Informazioni modalità di estradizione / espulsione nel paese di origine

1

Informazioni procedure rilascio / rinnovo titolo di soggiorno

12

Informazioni riduzione custodia cautelare / revoca misura cautelare

1

Informazioni rilascio / rinnovo documento di identità (passaporto – patente – c.i)

1

Informazioni assistenza espletamento procedure per colloquio con familiari

42

Informazioni orientamento comunità di accoglienza

2

Informazioni orientamento servizi/uffici socio-assistenziali esterni al carcere

6

Orientamento/colloquio di sostegno

3

Rapporti con le rappresentanze diplomatiche

23

Rapporti con servizi/uffici socio-assistenziali esterni al carcere

4

Rapporti con ufficio matricola

25

Rapporti/confronto con equipe pedagogica

9

Spiegazione del servizio

1

L’esigenza principale manifestata dalla popolazione della Casa Circondariale è quella di ricevere ascolto, attenzione e possibilità di confronto per sentirsi seguiti e accompagnati nella difficile condizione di reclusi.

Come possibile notare nella tabella sopra, l’ “ascolto e la verifica della situazione personale” è la richiesta più frequentemente formulata dalle persone sia italiane che straniere, che si rivolgono allo sportello.

Forte è anche la necessità di mettersi in contatto con le famiglie, con le ambasciate e con i servizi dei territori di provenienza per il recupero di effetti personali e capita spesso che operatori e volontari abbiamo contatti telefonici con le famiglie seguendo i protocolli amministrativi in accordo con l’Area Educativa e la Direzione Penitenziaria.

L’attività di sportello inoltre include la trattazione e la verifica con Prefettura e Questura di tutte le procedure legate alla titolarità di soggiorno sul territorio e la valutazione delle possibilità di regolarizzazione.

Sono molti i casi in cui è richiesto un mediatore linguistico-culturale per agevolare le comunicazioni tra detenuti stranieri e le loro famiglie e molte le situazioni in cui i familiari presenti sul territorio vengono seguiti e sostenuti dagli operatori del servizio Centro di Ascolto presso la struttura della Caritas.

La tabella seguente riassume i servizi che il Centro di Ascolto in Carcere ha saputo fornire:

Servizio Specifico

n

Ascolto e verifica situazione personale

53

Assistenza procedure rilascio / rinnovo titolo di soggiorno

1

Colloquio con mediatori linguistico-culturali

1

Informazioni inserimento lavorativo esterno carcere

1

Informazioni inserimento lavorativo interno carcere

1

Informazioni legate al culto religioso

1

Informazioni modalità di estradizione/espulsione nel paese di origine

2

Informazioni procedure rilascio/rinnovo titolo di soggiorno

12

Informazioni riduzione custodia cautelare/revoca misura cautelare

1

Informazioni rilascio/rinnovo documento di identità (passaporto – patente – c.i)

1

Informazioni/assistenza espletamento procedure per colloquio con familiari

33

Informazioni/orientamento comunità di accoglienza

2

Informazioni/orientamento servizi / uffici socio-assistenziali esterni al carcere

7

Orientamento/colloquio di sostegno

3

Rapporti con le rappresentanze diplomatiche

17

Rapporti con servizi/uffici socio-assistenziali esterni al carcere

5

Rapporti con ufficio matricola

23

Rapporti/confronto con equipe pedagogica

6

Spiegazione del servizio

1

Il Servizio Sanitario

Secondo il Dottor Andrea Fantini, direttore sanitario dell’Infermeria presente in Istituto, nel 2015 il 75% del totale della popolazione ristretta che vi si rivolge combina e somma due situazioni di grave disagio: la tossicodipendenza (presente trasversalmente sia tra cittadini italiani che stranieri) e una condizione di irregolarità sul territorio italiano (cui si accompagna frequentemente una situazione di senza fissa dimora).

In generale, le patologie più frequenti sono quelle odontoiatriche, poi quelle psichiatriche (la maggior parte non gravi) a seguire le patologie infettive acute (influenza , ecc.).

Le malattie croniche e di una certa gravità (diabete, epatite ecc. ) variano, ma si aggirano nell’insieme a circa il 10% della totalità dei detenuti.

L’ Infermeria risulta essere molto frequentata in quanto i detenuti trovano spesso un aiuto anche per situazioni non strettamente sanitarie, basti considerare che la media dell’età della popolazione carceraria si aggira attorno ai 35 anni (età in cui un Italiano non detenuto va dal medico di base circa una volta all’anno o poco di più) mentre dentro il carcere vi è un accesso al servizio sanitario di circa 30-40 pazienti al giorno (che si rivolgono ai medici/infermieri per patologie, controlli preventivi, visite di primo ingresso o dimissione, visite specialistiche, ecc.).

 

Per mitigare il senso di solitudine, frustrazione e disagio così frequenti, il progetto condotto dall’Ass. Madonna della Carità ha strutturato nel 2015 degli appuntamenti periodici dedicati alla socializzazione di gruppo e numerosi laboratori finalizzati al miglioramento delle proprie capacità relazionali ed espressive.

Nel 2015 sono stati realizzati cineforum, corsi di poesia, di lettura espressiva e teatrale, di scrittura, di empowerment personale e di artigianato.

 

Il 26 settembre 2015 è stata inaugurata la Ludoteca all’interno delle sale colloquio penitenziarie.

La Ludoteca è stata realizzata grazie ad un contributo proveniente dal Progetto “Generazioni Solidali” del Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Rimini.

Un lavoro di gruppo che ha visto la collaborazione delle associazioni partner, della Direzione penitenziaria, dell’Area Educativa d’Istituto e della preziosa collaborazione di alcuni detenuti impegnati nella realizzazione di splendidi murales con il supporto dei volontari dell’Ass. Madonna della Carità.

La creazione della Ludoteca, come spazio a misura di bambino, solare, colorato e dotato di un giardino, si inserisce all’interno di tutte quelle azioni a sostegno dei legami parentali, che da sempre Caritas pone come fulcro della propria mission.

Uno degli obiettivi, infatti, che ha spinto la realizzazione della Ludoteca all’interno della Casa Circondariale di Rimini è quello di rendere meno traumatico l’impatto con il carcere accogliendo i bambini in un ambiente adeguato alle loro esigenze soprattutto nei momenti di festa quale il Santo Natale, la Festa del papà, la Festa della mamma. Il gioco è molto più che un semplice divertimento, è anche creatività, fantasia, apprendimento, crescita, socializzazione, scoperta e conoscenza di se stessi e dell’ambiente in cui si vive. Quando si parla di gioco, non si può sottovalutare l’importanza della relazione che si instaura tra genitore e bambino e l’aver concretizzato questa idea progettuale è un grande risultato per una delle prime necessità del lavoro all’interno del carcere, il  mantenimento del legame con il genitore, il riconoscimento di un diritto del figlio e di un diritto-dovere del genitore detenuto.

Proprio per l’importanza del rapporto tra genitore e figlio, è stato pensato anche l’intervento di un’educatrice dell’Associazione Madonna della Carità all’interno della Ludoteca che, una volta al mese, coinvolge i bambini insieme ai genitori con giochi, laboratori e letture, in un ambiente accogliente e rilassato che incentiva il legame tra papà-detenuto e figlio: spesso infatti, a causa dell’esperienza detentiva, il rapporto tra padri e figli tende a logorarsi o a volte addirittura a rompersi per sempre, proprio a causa di quelle barriere che la struttura carceraria crea.